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L’INDUSTRIA ITALIANA DELLA PLASTICA: COMPETITIVITÀ E CIRCOLARITÀ GUIDANO LA TRANSIZIONE DEL SETTORE

2 Ottobre 2025

L’industria della plastica italiana è un pilastro strategico del manifatturiero nazionale, con un fatturato di 58,4 miliardi di euro e oltre 164.000 addetti, che la posizionano al secondo posto in Europa dopo la Germania.

Secondo lo studio condotto da TEHA Group, il comparto contribuisce per il 4,9% al totale del settore manifatturiero ed è trainato soprattutto dal segmento della trasformazione, che genera la quota maggiore del fatturato complessivo dell’industria, pari al 74,7%. 

La plastica si distingue per leggerezza, resistenza chimica e meccanica, modellabilità, proprietà isolanti, durabilità, costi competitivi e prestazioni superiori in molteplici ambiti: caratteristiche che la rendono indispensabile in settori strategici come quello alimentare, dove svolge un ruolo determinante nel garantire la sicurezza igienico-sanitaria, la protezione microbiologica e l’isolamento degli alimenti. È per questo che noi di Resaplast utilizziamo il polipropilene (PP) come materia prima per i nostri imballaggi alimentari, assicurando performance elevate nella conservazione di un’ampia gamma di alimenti e totale conformità ai requisiti di sicurezza alimentare.

Lo studio di TEHA Group evidenzia come, negli ultimi anni, il settore abbia dovuto affrontare sfide importanti legate a normative più stringenti (SUP, ESPR, PPWR) e a una crescente attenzione verso sostenibilità e circolarità. La vera sfida oggi non è solo produrre imballaggi performanti, ma ripensare l’intero ciclo di vita della plastica, dall’approvvigionamento al fine vita. Per le aziende del comparto, questo comporta la necessità di riconfigurare processi e modelli di business, restando competitivi in un contesto internazionale dove concorrenti extra-UE beneficiano di requisiti meno vincolanti. Tutto ciò impone la necessità di un quadro regolatorio stabile, con tempi di transizione adeguati e strumenti di supporto per le imprese.

La transizione green rappresenta però anche un’opportunità: incentiva l’adozione di materiali circolari e riciclabili, l’ottimizzazione dei processi produttivi e l’innovazione industriale. Noi di Resaplast abbiamo scelto di anticipare il cambiamento puntando su due pilastri principali: l’uso di polipropilene monomateriale, completamente riciclabile e concepito per rientrare nei flussi di economia circolare, e la riduzione dell’impatto ambientale tramite impianti a basso consumo energetico e processi che ottimizzano l’uso delle risorse.

Secondo lo studio di TEHA Group, per aumentare la capacità di recupero dei rifiuti plastici e favorire la circolarità della filiera è necessario combinare riciclo meccanico, chimico e organico. Oggi il riciclo meccanico copre circa il 30% dei rifiuti plastici prodotti, ma non tutti i materiali possono essere trattati con questa tecnologia. L’integrazione con il riciclo chimico e organico potrebbe incrementare il tasso complessivo di riciclo, recuperando fino all’80% dei rifiuti plastici entro il 2040. Noi di Resaplast sosteniamo questa visione attraverso un modello produttivo orientato allo zero waste, collaborando con attori chiave della filiera del riciclo specializzati nel ricondizionamento per la produzione di materia prima seconda (che riforniamo con i nostri scarti di lavorazione) e progettando imballaggi facilmente separabili, riciclabili e integrabili in nuovi cicli produttivi.

Sempre secondo il report, un altro asse strategico per la transizione del settore è il rafforzamento della circolarità già nelle fasi di progettazione e produzione, per prevenire la generazione di rifiuti alla fonte. La nostra azienda applica i principi di ecodesign: i packaging Resaplast sono monomateriali, modulari, riutilizzabili, robusti, durevoli e privi di componenti difficili da trattare, concepiti per cicli multipli di utilizzo.

Il report TEHA individua alcune leve chiave per accelerare la transizione green del settore: incentivi per tecnologie green e impianti di riciclo avanzati, potenziamento delle infrastrutture di raccolta differenziata e riciclo, sviluppo di nuovi materiali, disponibilità di materia prima riciclata di qualità e norme stabili.

Il futuro della plastica in Italia dipende quindi dalla capacità di coniugare competitività, innovazione e circolarità. In un contesto in cui la plastica rimane un materiale insostituibile per molte applicazioni, la vera sfida non è sostituirla, ma ripensarla.

Resaplast dimostra che è possibile trasformare la plastica in un driver di crescita sostenibile, offrendo packaging che proteggono gli alimenti e contribuiscono allo stesso tempo a una filiera sempre più efficiente, responsabile e sostenibile.

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