28 Giu Il ruolo del packaging in plastica contro lo spreco alimentare
La lotta agli sprechi inizia dal packaging.
Lo spreco alimentare è una delle problematiche ambientali ed economiche più complesse che la società contemporanea è chiamata ad affrontare.
Secondo la FAO (l’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’alimentazione e l’agricoltura), ogni anno il mondo spreca 1,3 miliardi di tonnellate di alimenti, per un valore di 1000 miliardi di dollari all’anno: un terzo del cibo destinato al consumo umano.
In un momento storico in cui oltre 3 miliardi di persone non hanno accesso a nutrimento sufficiente, la perdita e lo spreco di cibo comportano un enorme onere sociale e ambientale.
L’industria della plastica può giocare un ruolo davvero determinante contro la lotta allo spreco alimentare. Come?
Favorendo la conservazione prolungata e ottimale degli alimenti e assicurandone la sicurezza lungo tutta la catena di fornitura, gli imballaggi in plastica aiutano a ridurre notevolmente questo drammatico aspetto.
Aumentando la shelf-life dei prodotti è possibile prolungare di almeno 5 giorni la durata di conservazione degli alimenti, e questo ridurrebbe gli scarti dell’89%. Un impatto notevole contro lo spreco.
La sicurezza rappresenta un’ulteriore preoccupazione nell’ambito dello spreco alimentare: la contaminazione microbica dei prodotti è ancora la causa principale delle malattie trasmesse dagli alimenti e uno dei fattori che spinge maggiormente i consumatori a disfarsi degli alimenti conservati in modo inadeguato.
In questo senso, i packaging in plastica sono alleati preziosi per la protezione del contenuto alimentare: una garanzia assoluta di igiene, salubrità e mantenimento delle proprietà organolettiche.
Noi di Resaplast produciamo unicamente contenitori in polipropilene vergine e certificato per alimenti, una delle plastiche più sicure al contatto con il cibo. Un materiale di prima qualità, in grado di instaurare un efficace effetto barriera contro umidità, microbi e raggi ultravioletti, evitando che la contaminazione esterna possa danneggiare il prodotto.
Ma approfondiamo ancora la questione.
Oggigiorno, nei paesi meno sviluppati che fanno uso modesto o assente di qualunque tipologia di imballaggi, spesso i prodotti alimentari si deteriorano nel tempo che intercorre fra raccolta/produzione e consumo, causando uno spreco che raggiunge anche il 50%.
Secondo il Dipartimento di Scienze e Tecnologie Alimentari dell’Università di Bologna, anche In Italia ogni anno vengono sprecati 15 miliardi di euro di alimenti, di cui quattro quinti (11,8 miliardi) rappresentano lo spreco domestico.
Il rapporto SWG – Last Minute Market dell’Osservatorio Waste Watcher relativo al 2020 si è concentrato in particolar modo su questo aspetto, individuando come lo spreco alimentare a livello domestico sia dovuto a:
– confezioni troppo grandi (62% dei casi);
– acquisti superiori alle reali necessità (52% dei casi);
– scadenza dei prodotti indicata sull’etichetta (43% dei casi).
È quindi evidente che il packaging abbia bisogno di adattarsi costantemente alle esigenze delle famiglie di oggi, fornendo ai consumatori porzioni adattate agli stili di vita moderni e aiutandole nella gestione alimentare.
Ma il food waste è un fenomeno che viene generato lungo l’intera filiera, anche nel settore del food service, nei ristoranti, nella vendita al dettaglio e nella grande distribuzione, per un valore di ben 3,2 miliardi di euro. Basti pensare che nei nostri supermercati, il deterioramento degli alimenti non imballati è superiore a quello imballato del 26%.
Basterebbe poco per aumentare la shelf-life di questi alimenti.
Con il cibo buttato via si potrebbe sfamare l’11% della popolazione mondiale, il che equivale a sfamare per 4 volte le 800 milioni di persone sul pianeta che soffrono la fame, e che solo il cibo sprecato in Europa basterebbe a nutrirne 200 milioni.
Lo spreco alimentare è una delle maggiori problematiche che riguardano non solo le abitudini di consumo, ma anche le modalità di conservazione del cibo.
Ed è qui che il packaging gioca un ruolo fondamentale, poiché veicolo di informazioni preziose su come effettuare una corretta conservazione degli alimenti e quindi promotore di un prolungamento del loro ciclo di vita. Essendo uno strumento di comunicazione, l’imballaggio è in grado di informare in maniera chiara e semplice su fattori quali:
– modalità di conservazione più corretta ed efficace;
– temperatura ideale di stoccaggio;
– durata di conservazione prima e dopo l’apertura;
– data di scadenza dell’alimento contenuto.
Un mezzo importantissimo per educare i consumatori che diventa un alleato necessario alla lotta contro il food waste.
La nostra visione mira a garantire un futuro migliore per le generazioni future attraverso imballaggi in plastica che rappresentano l’impegno e la responsabilità d’impresa firmata Resaplast.
Continueremo a cogliere le sfide contemporanee, garantendo imballaggi per alimenti sempre più sicuri, performanti, sostenibili, riciclabili e circolari.